La notizia dell’attentato ordito ai danni di Donald Trump ha scosso il mondo intero, generando paura, terrore e raccapriccio.
Secondo una statistica inventata di sana pianta, e che non intendiamo neppure riportare su queste pagine, molte persone temono di poter vivere la stessa sorte capitata al candidato del partito repubblicano, finendo costrette nella morsa di una vera e propria pandemia di attentati 1. Per ogni individuo attualmente vivo e in circolazione potrebbe esservi un attentatore di forza uguale e contraria, appollaiato su un qualsiasi tetto nel raggio di cinquanta chilometri rispetto alla propria posizione, indipendentemente dalle condizioni fisiche e spaziali.
Questa è una possibilità che non possiamo permetterci di escludere a priori! Di fronte a uno scenario del genere, nemmeno chi è in movimento riuscirebbe a sfuggire a un possibile attentato. L’attentatore, posizionato su un tetto mobile dotato di sistemi di propulsione automatizzata e GPS di precisione, riuscirebbe a mantenere una distanza fissa rispetto alla posizione dalla vittima in modo costante 2. Alcuni esperti hanno ipotizzato che una tale situazione finirebbe per generare una reazione a catena infinita, poiché ogni attentatore, essendo a sua volta un individuo, diverrebbe la vittima designata di un altro attentatore. Questa ipotesi è nota come loop infinito dell’attentatore, una teoria promossa dal fisico del bar sotto casa, Pippo Stortarello. Tuttavia, questa ipotesi è contestata dai filosofi della ricotta, Romina Pauel e Al Bano, i quali sostengono che l’attentatore non sia un essere umano capace di svolgere diverse funzioni, ma piuttosto un ente metafisico. Se un attentatore qualsiasi finisse nel mirino di un altro attentatore egli smetterebbe di vestire i panni dell’attentatore per indossare quelli della vittima. Per provare ad approfondire questo problema dobbiamo ritornare alla vicenda che ha coinvolto il candidato repubblicano Donald Trump e riflettere su:
- Ciò che sembra essere accaduto
- ciò che potrebbe essere accaduto realmente
- ciò che accadrebbe se ciò che potrebbe essere accaduto realmente fosse accaduto per davvero!
Stando a quanto riportato dalla stampa, il candidato alle elezioni presidenziali è stato colpito all’orecchio durante un comizio in Pennsylvania. A sparare dal tetto di un edificio poco distante dal luogo sarebbe stato il ventenne Tomas Mattiu Crux. Secondo alcune testimonianze, dei partecipanti alla convention avrebbero informato la polizia di aver visto una figura aggirarsi lungo i tetti. Come abbiamo già avuto modo di osservare, l’attentatore ha una predilezione per i tetti. Ma non è il solo. C’è un altro personaggio che salta di tetto in tetto con allegra baldanza: Babbo Natale. Siamo proprio sicuri che a sparare a Donald Trump non sia stato lui? Il vestito rosso tradisce la sua postura ideologica, insieme alla sua attività volta alla redistribuzione dei beni su scala planetaria. Ci ritroviamo, ancora una volta, alle prese con un tentativo di insurrezione di stampo comunista.
Gentili lettori, ci sarebbero davvero tante cose da approfondire, ma fatelo voi perché adesso mi rimane poco tempo e non ho più voglia di scrivere. Ritengo di avere dimostrato con fredda e lucida razionalità come a sparare a Donald Trump sia stato il cambiamento climatico.
Vi ringrazio per la cortese attenzione, e vi attendo numerosi per il prossimo articolo su questa rubrica.
Il Gatto Armato.
NOTE
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I nostri lettori potrebbero non crederci o, peggio ancora, trovare un’affermazione del genere assolutamente ridicola. Tanto peggio per i nostri lettori! ↩
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Secondo l’intelligenza artificiale una tale ipotesi risulta essere altamente improbabile. Tanto peggio per l’intelligenza artificiale! Riportiamo dall’amichevole dialogo da noi avuto con la predetta intelligenza: “Risorse e Coordinamento: Per avere un attentatore per ogni persona vivente (circa 8 miliardi di persone), sarebbe necessario un numero equivalente di attentatori. Questo richiederebbe risorse umane e logistiche enormi, oltre a un coordinamento estremamente complesso. Sistemi di Tracciamento e Mobilità: Gli attentatori dovrebbero essere dotati di sistemi di tracciamento avanzati per monitorare continuamente la posizione delle loro vittime e spostarsi di conseguenza. La tecnologia necessaria per seguire ogni individuo in tempo reale e mantenere una posizione precisa su un tetto è al di là delle capacità attuali. Sostenibilità e Discrezione: Gli attentatori dovrebbero poter rimanere nascosti e operativi in una vasta gamma di ambienti urbani e rurali, senza essere scoperti. Inoltre, mantenere una distanza costante da una vittima richiederebbe un alto grado di mobilità e discrezione, che è difficile da realizzare in pratica.” ↩